Centri Beneficiari

I criteri di selezione dei centri antiviolenza beneficiari

Di seguito vengono esplicitati i criteri che vengono adottati dalla Fondazione per identificare i centri antiviolenza beneficiari; tuttavia, l’accesso alle risorse della Fondazione non è necessariamente vincolato al possesso di tutti i requisiti indicati. Ogni richiesta viene valutata caso per caso dal Consiglio di Amministrazione, che si riserva di esaminare attentamente le singole situazioni, tenendo conto della coerenza con le finalità della Fondazione e dell’impatto atteso degli interventi. Questa flessibilità consente di rispondere in modo più equo ed efficace alle diverse realtà e ai bisogni specifici dei soggetti coinvolti.

Criteri:

Condivisione della missione e dei valori della Fondazione; avere nel proprio statuto la prevenzione e il contrasto della violenza maschile contro le donne quale obiettivo prioritario;

Essere un’organizzazione nata da esperienze femministe e da pratiche di autodeterminazione delle donne, che opera secondo una prospettiva di genere e nel rispetto dei diritti umani, offrendo accoglienza, protezione e supporto. L’azione è fondata sul riconoscimento dell’esperienza soggettiva delle donne e sulla promozione della loro autonomia. L’intervento è centrato sulla relazione e sulla valorizzazione delle competenze e dei tempi della donna, senza mai imporre soluzioni. Questo approccio differenzia da altri servizi, perché pone la donna al centro e ne riconosce la capacità di scegliere, decidere e agire. I principi guida devono essere: fiducia nella donna e nelle sue capacità di prendere decisioni; rifiuto di ogni forma di vittimizzazione secondaria; riservatezza, anonimato e gratuità del servizio; lavoro in équipe e formazione continua delle operatrici; collaborazione con servizi pubblici e privati, purché rispettino i medesimi principi di autodeterminazione e non violenza.

Operare nei territori ad alta deprivazione socio-economica, con alti tassi di disoccupazione femminile, con un sistema dei servizi inadeguato ed inefficace e nei quali è più complesso accedere alle risorse pubbliche dedicate per i centri antiviolenza.

Disporre di una struttura organizzativa ed amministrativa stabile in grado di rendicontare con precisione e tempi certi le somme incassate:

  • Avere una consolidata esperienza di progettazione e gestione di risorse ed interventi complessi;
  • Avere già realizzato progetti innovativi per l’autonomia delle donne e lo sviluppo locale;
  • Operare in un territorio è necessario aprire nuove strutture per mancanza di un’offerta dedicata all’accoglienza delle donne.
  • 365 GIORNI AL FEMMINILE – PISTOIA
  • ANANKE – PESCARA
  • ARTEMISA – FIRENZE
  • ASS.MULTIETNICA TERRE UNITE – BRESCIA
  • ASSOLEI – ROMA
  • BEFREE – ROMA
  • CASA DELLA DONNA – PISA
  • CASA DELLE DONNE PER NON SUBIRE VIOLENZA – BOLOGNA
  • CENTRO ANTIVIOLENZA FABIANA – COSENZA
  • CERCHI D’ACQUA – MILANO
  • CERCHIO DELLE RELAZIONI – GENOVA
  • DAFNE – CHIETI
  • DEDALUS – NAPOLI
  • DEMETRA – AVELLINO
  • DIFFERENZA DONNA – POTENZA
  • DONNE E DIRITTI – COSENZA
  • DONNE E GIUSTIZIA – ANCONA
  • DONNE IN GENERE – ROMA
  • DONNE INSIEME – NAPOLI
  • DREAM TEAM – NAPOLI
  • E.M.M.A. – TORINO
  • FORUM DONNE AMELIA – TERNI
  • GIRAFFA – BARI
  • GIURIDICAMENTE LIBERA – ROMA
  • HORIZON SERVICE – PESCARA
  • IMPEGNO DONNA – FOGGIA
  • ISIDE – VENEZIA
  • LABIRINTO – PESARO
  • LILITH – LATINA
  • LINEA ROSA – RAVENNA
  • LUCHA Y SIESTA – ROMA
  • MITTATRON – MILANO
  • MONDI DIVERSI – COSENZA
  • MONDO DONNA – BOLOGNA
  • PONTE DONNA – ROMA
  • RANDI ASSOCIAZIONE – LIVORNO
  • SOLE LUNA – CAGLIARI
  • SVS DONNA AIUTA DONNA – MILANO
  • TELEFONO DONNA SAVONA – SAVONA
  • TELEFONO ROSA – ROMA
  • TELEFONO ROSA VERONA – VERONA
  • TERNI DONNE – TERNI
  • THAMAIA – CATANIA