IL MODELLO “FILANTROPIA BASATA SULLA FIDUCIA” ADOTTATO DALLA FONDAZIONE PER LE EROGAZIONI AI CENTRI ANTIVIOLENZA
L’approccio della filantropia basata sulla fiducia (Trust-Based Philanthropy) rappresenta un modello innovativo e strategico per promuovere il cambiamento sociale. Fondato su principi di trasparenza, autonomia e sostenibilità, questo paradigma mira a ridurre la burocrazia e a valorizzare la competenza delle organizzazioni beneficiarie, riconosciute come partner alla pari. Attraverso il sostegno pluriennale non vincolato e l’offerta di supporto non solo finanziario, tale approccio facilita relazioni collaborative di lungo periodo, rafforzando il capitale sociale delle comunità. Nel contesto italiano, l’adozione di questo modello richiede un cambiamento culturale significativo, ma offre un’opportunità unica per sviluppare un sistema filantropico più equo, partecipativo ed efficace nel rispondere alle sfide complesse del nostro tempo.
La filosofia di finanziamento femminista, che si basa sulla “trust-based philanthropy” si fonda sull’idea che la giustizia di genere si realizzi non solo attraverso il sostegno economico, ma mediante la trasformazione delle dinamiche di potere. L’obiettivo è trasformare le strutture di potere, rafforzare la leadership locale e garantire l’equità nelle decisioni, creando un impatto duraturo e sostenibile.
I CRITERI DI SELEZIONE DEI CENTRI ANTIVIOLENZA BENEFICIARI
Di seguito vengono esplicitati i criteri che vengono adottati dalla Fondazione per identificare i centri antiviolenza beneficiari; tuttavia, l’accesso alle risorse della Fondazione non è necessariamente vincolato al possesso di tutti i requisiti indicati. Ogni richiesta viene valutata caso per caso dal Consiglio di Amministrazione, che si riserva di esaminare attentamente le singole situazioni, tenendo conto della coerenza con le finalità della Fondazione e dell’impatto atteso degli interventi. Questa flessibilità consente di rispondere in modo più equo ed efficace alle diverse realtà e ai bisogni specifici dei soggetti coinvolti.
Criteri:
Condivisione della missione e dei valori della Fondazione; avere nel proprio statuto la prevenzione e il contrasto della violenza maschile contro le donne quale obiettivo prioritario;
Essere un’organizzazione nata da esperienze femministe e da pratiche di autodeterminazione delle donne, che opera secondo una prospettiva di genere e nel rispetto dei diritti umani, offrendo accoglienza, protezione e supporto. L’azione è fondata sul riconoscimento dell’esperienza soggettiva delle donne e sulla promozione della loro autonomia. L’intervento è centrato sulla relazione e sulla valorizzazione delle competenze e dei tempi della donna, senza mai imporre soluzioni. Questo approccio differenzia da altri servizi, perché pone la donna al centro e ne riconosce la capacità di scegliere, decidere e agire. I principi guida devono essere: fiducia nella donna e nelle sue capacità di prendere decisioni; rifiuto di ogni forma di vittimizzazione secondaria; riservatezza, anonimato e gratuità del servizio; lavoro in équipe e formazione continua delle operatrici; collaborazione con servizi pubblici e privati, purché rispettino i medesimi principi di autodeterminazione e non violenza.
Operare nei territori ad alta deprivazione socio-economica, con alti tassi di disoccupazione femminile, con un sistema dei servizi inadeguato ed inefficace e nei quali è più complesso accedere alle risorse pubbliche dedicate per i centri antiviolenza.
Disporre di una struttura organizzativa ed amministrativa stabile in grado di rendicontare con precisione e tempi certi le somme incassate:
Avere una consolidata esperienza di progettazione e gestione di risorse ed interventi complessi;
Avere già realizzato progetti innovativi per l’autonomia delle donne e lo sviluppo locale;
Operare in un territorio è necessario aprire nuove strutture per mancanza di un’offerta dedicata all’accoglienza delle donne.